Piccola storia del Coro della SPM Donna Olimpia

Nel mese di settembre del 1992, Alessandro Anniballi inizia la sua collaborazione artistica con la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, occupandosi del settore "esercitazioni corali". Concerto a S. Giuseppe alla Lungara, giugno 94 Quella prima stagione vide un numero piuttosto esiguo di timidi aspiranti cantori partecipare alle prove settimanali, durante le quali nessuno osava emettere suono alcuno dal proprio laringe, nonostante gli sforzi e gli incoraggiamenti del vulcanico Maestro. Questi aveva l'ardire di dichiarare che questa era soprano, quest'altro tenore o basso, quest'altra contralto. Gli astanti si chiedevano, increduli, come avesse potuto fare tali sproporzionate ed ardite valutazioni.
Ciononostante, dopo numerosi mesi di prove, lo sparuto manipolo giunse ad esibirsi il 12 giugno 1993 presso la Chiesa di S.Giuseppe alla Lungara , con una canzonetta a 3 voci miste di Mozart ("Più non si trovano"), e un balletto a 3 voci di Gastoldi ("A lieta vita"). Componenti: Bernardina Sciarra, Gabriella Cugini, Åsa Slotte, Ornella Pozzuoli, Jennifer Rivieccio, Nicoletta Sarasso, Valeria Festinese, Antonino Vetrò, Giorgio Smith, Riccardo Giannuzzi, Daniele Leuzzi, Francesco Maestro, Roberto Mantovani. Locandina S. Spirito dei Napoletani L'anno successivo (1994) la formazione era pressoché la stessa e, nella stessa Chiesa si esibì con 3 brani: "Come again" di J. Dowland, "L'innamorato" di Gastoldi, e ancora la canzonetta di Mozart. Con questo si chiudeva il secondo anno di attività, e, in qualche modo, il periodo di rodaggio.
Con la ripresa dell'attività a settembre '94, infatti, il Maestro ci proponeva un programma che, per le esigue forze in campo, appariva piuttosto ambizioso: nientemeno che la "Deutsche Messe" di F. Schubert, insieme ad un brano molto suggestivo come "Veni Emanuel" di Z. Kodaly.
Ma in quell'anno giunsero forze nuove: Donata Duchini fra i soprani, Paolo Giannotta fra i tenori, e ben 3 bassi quali Giovanni Brunoro, Tony Carnabuci e Fabio Pistillo. I mesi di prova furono divertenti e di grande intensità; per la prima volta il Coro preparava un concerto vero, tutto per se, e con un programma impegnativo. Si giunse così a marzo, quando la bellissima e dall'ottima acustica Chiesa di S. Spirito dei Napoletani in Via Giulia tenne a battesimo la prima esibizione concertistica del Coro.
Grandissima fu la soddisfazione e l'entusiasmo, e fu da allora che il Coro cominciò davvero a sentirsi tale. La stagione si completò a giugno con una esibizione, nella quale vennero presentati brani di autori del '500, quali Orlando di Lasso e Gasparo Torelli.

La ripresa dell'attività, dopo la pausa estiva, vide concretizzarsi una nuova iniziativa di particolare contenuto umano e sociale: era previsto, infatti, un grande concerto di Natale, da tenersi nell'atrio del nuovo Ospedale Spallanzani, dedicato ai malati di AIDS e a tutti coloro che in quel luogo avevano bisogno di un momento di conforto alla loro sofferenza. Riccardo Giannuzzi Locandina del concerto allo Spallanzani Il Coro prevedeva una partecipazione nell'ambito di una serata, ideata e organizzata da Paola Anselmi e Riccardo Giannuzzi, nella quale erano impegnati tutti i musicisti della Scuola Donna Olimpia. La manifestazione ricevette il patrocinio degli Assessorati alla Salvaguardia e Cura della Salute, alle Politiche Culturali, e ai Servizi Sociali della Regione Lazio.
Il nuovo anno 1996 fu davvero importante perché, forse sull'onda del successo che il Coro riscuoteva nella Scuola, entrarono a far parte del gruppo numerosi nuovi elementi, molti dei quali diverranno veri pilastri della formazione. Ci riferiamo a Silvia Casagrande, Roberta Di Biagio, Paola Carletti, Margherita Arcieri, Damiana Chiesa, Claudio Traversi, Silvio Vadalà, Rodolfo Franchetti. Con loro si raggiungevano circa 25 elementi, e subito si dette inizio alla preparazione dei concerti di giugno, con un repertorio nuovo e di particolare impegno.
I nuovi brani presentavano caratteristiche polifoniche nuove e di una certa difficoltà per il gruppo, il quale, peraltro, sempre sotto l'attenta, competente ed affettuosa guida del suo Maestro, non si lasciò prendere dallo scoramento, ma anzi riuscì, attraverso quell'esperienza, a fare un altro piccolo salto di qualità.
In quell'occasione ci furono due importanti novità: iniziò la collaborazione della pianista Francesca Scaglione, la quale ci accompagnerà in diversi concerti negli anni successivi, e si dette vita ad un esperimento di cori riuniti, grazie alla disponibilità del Coro "Pegaso", altro gruppo diretto dal Mº Anniballi.

La stagione '96/'97 iniziò, con lo studio di alcuni brani di un grande compositore inglese del '900, Edward Benjamin Britten. Autore di numerose composizioni, molte delle quali per films e documentari, è tuttavia con un'opera lirica, il "Peter Grimes" che raggiunge la notorietà e i riconoscimenti internazionali. Nel frattempo nuovi elementi si aggiungono al Coro: Paola Tallarico, Giulia Rizzo, Cecilia Torossi, Maria Antonietta Piras, Achille Barletta, quest'ultimo proveniente dal gruppo "Pegaso". da L'UNITA' del 25/03/97
L'impegno era rivolto alla preparazione di un concerto da tenere a marzo presso il Teatro "Il Vascello" e a Palazzo Nari, presso l'Associazione degli Umbri, nell'ambito della rassegna "Note meno note". Si esibirono, in quell'occasione, oltre al Coro, anche Giuliana De Donno (arpa), Germana Zagarola e Antonella Costanzo (voce), Paola Anselmi (pianoforte). Il repertorio sarà costituito da brani di W.C.Gluck, E.B.Britten e W.A.Mozart.
Seguiranno a questa, altre esibizioni, fra le quali una presso l'Alpheus, a giugno, nell'ambito della rassegna "Insieme per fare", un concerto nella Basilica di S. Nicola in Carcere, ed infine, nel mese di novembre, una lezione-concerto presso la sezione penale del Carcere di Rebibbia, commissionata dall'Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Roma, che riscosse grandi festeggiamenti e particolare calore da parte delle persone presenti. Furono presentati brani di Gastoldi, Rossini ("Toast pour le nouvel an"), Garcia e Villa-Lobos. L'interesse fu sincero, con l'invito a tornare in quel luogo di sofferenza, per portare stimoli nuovi.

La stagione '97/'98 avrebbe visto il Coro impegnato in ben 6 esibizioni, fra partecipazioni a manifestazioni culturali e concerti; fra questi ultimi, di particolare importanza, sarebbe stato quello di giugno '98, nell'ambito di una rassegna per cori, ad invito, organizzato dall'Associazione musicale "La Risonanza", presso la Basilica di S.Eustachio. Articolo
Ma il primo impegno fu il Concerto di Natale, il 21 dicembre '97, tenutosi a Palazzo de' Nari, presso l'Associazione degli Umbri, in collaborazione con il Centro di Pratica Musicale (associazione per lo studio e la pratica della Musica Antica). Presenti anche l'arpista G. De Donno, la mezzo soprano A. Costanzo e la pianista F. Scaglione. Il Coro eseguì, oltre ad altri già presentati, brani di grande intensità di G. B. Pergolesi, quali il "Sanctus" e "O Sacrum Convivium".
In quella stagione nuovi elementi entrarono a far parte del gruppo: Rossella Aprea, Daniela De Blasi, Margherita Giani, Caterina Palaia, Lina Di Vito, Fausto Panicali, Matteo Badiali e Marco Mammetti.
Dopo un concerto dell'Epifania presso il Teatro Sisto di Ostia, a marzo vi fu una prima esibizione in concerto presso la Basilica di S. Eustachio in Campo Marzio; in tale occasione si esibirono anche G. De Donno all'arpa, la soprano Ornella Pratesi e la mezzosoprano Susan Long Solustri, insegnante di canto di numerosi elementi del coro. Ancora a marzo un concerto per la "Festa dell'aria", presso le Terme di Traiano, patrocinato dal Comune di Roma e da Lega Ambiente.
Il 10 giugno 1998 vide l'esordio del Coro in una manifestazione musicale importante per la città di Roma, che si svolge tutti gli anni a giugno presso la Basilica di S. Eustachio, organizzata dall'Associazione Musicale "La Risonanza". Tale manifestazione, che si articola in 6 appuntamenti, ospita ogni serata un gruppo polifonico, invitato, tramite la sua promotrice, dall'associazione stessa. Per l'occasione venne di nuovo sperimentata la fusione dei 2 gruppi corali del Maestro Anniballi, Donna Olimpia e Pegaso, con un organico che superava i 40 elementi. Un attore, Gianni Iacobacci, lesse "La Passione" un brano di A. Manzoni, tratto dagli Inni Sacri. Fu una serata di grandissima soddisfazione, sia per la buona qualità dell'esecuzione, sia per l'imponente partecipazione di pubblico.

Dopo i "successi" di fine stagione '97/'98, il Coro era già atteso da nuovi impegni. Giunsero altri elementi a rinforzare il gruppo: Anna Angela Piacentini, Noëlle Duguet, Giovanni De Nuntis, Gianpiero Pastorello. Il Coro, a detta del suo Maestro, cominciava ad avere una sua identità e, certamente, la crescita individuale e del gruppo come tale, rendeva possibili esperimenti di complessità musicale crescente.
La stagione '98/'99 fu caratterizzata sostanzialmente da 3 eventi maggiori: un concerto in prossimità del S. Natale presso la Chiesa di S. Nicola San Nicola in Carcere, 18-12-98 in Carcere, un secondo ad aprile '99 presso l'Aula Magna del Collegio Nazareno, alla presenza del M.° Giuseppe Sinopoli, ed un terzo a giugno presso la Chiesa Evangelica Luterana. Oltre a questi, altri significativi momenti videro la formazione vocale impegnata, ancora a Natale, in un concerto presso l'Aula Magna del Liceo Scientifico G.B. Morgagni, presso la Galleria "Doria Pamphili" e, per l'Epifania, presso il Cinema Teatro Sisto di Ostia, con brani già presentati in altri concerti. L'appuntamento natalizio dette modo al Coro di presentare al pubblico un brano di grande spessore di un musicista da sempre molto amato da tutti gli italiani: il "Pater Noster" di Giuseppe Verdi. S. Nicola in Carcere il 18 dicembre 1998
Per la seconda e terza di tali circostanze, il Coro si cimentò con un autore non ancora presente nel suo repertorio: J. Brahms. I "Liebeslieder Walzer" op. 52 rappresentano una delle più importanti opere di polifonia vocale del compositore tedesco. Accompagnarono le esibizioni i pianisti Tullio Forlenza, Marco Lo Muscio, Maria Rita Scramoncin, Francesca Scaglione e la mezzosoprano Susan Long.

Si era così giunti alla stagione del passaggio del Millennio; 2 sole, nel '99/2000, le esibizioni ufficiali del Coro, che impegnò la stagione prevalentemente nello studio di brani nuovi e particolarmente impegnativi di autori cosiddetti "difficili", quali Leonard Bernstein e Hugo Distler. Ma quello fu anche l'anno in cui il Mº Anniballi onorò il Coro della possibilità di studiare e cantare la "Missa brevis" da lui composta e da poco terminata.
Anche quell'anno si aggregarono elementi nuovi nei vari settori: Paola Aloisi, Marta Ancona, Rodrigo Soriano, Luca Fiaccavento e, soprattutto, vogliamo ricordare Ruthy Bergida.

Ruthy

Ad aprile 2000 si giunse così al momento del concerto presso la Chiesa di S. Pietro in Montorio; il programma era piuttosto corposo San Pietro in Montorio, 14-4-2000 con brani di Pergolesi, Rossini, Verdi, Distler, Anniballi, Villa-Lobos, Bernstein. Non mancò neppure allora un caldo abbraccio da parte del pubblico, che ripagò il gruppo corale delle fatiche invernali.
Per l'occasione, grazie alla preziosa opera ed alla elevata competenza grafica ed audiofila di Luca Fiaccavento, nuovo basso acquisito dal gruppo, venne registrato il primo CD del Coro, non senza grande soddisfazione generale.
Il contenuto del CD era assolutamente eccezionale, perché si trattava di un CD multimediale, contenente, oltre alla registrazione audio dell'intero concerto, anche alcuni spezzoni filmati, una quarantina di belle fotografie e lo stupendo manifesto preparato da Luca. Un' opera di grande professionalità
A giugno di quell'anno la Sala Baldini ospitò il Saggio del Coro di fine anno; in quell'occasione fu presentata l'intera "Missa brevis" del Mº Anniballi ed un toccante "Lamento ebraico" di Anonimo.



CD del 14-4-2000 Retro CD del 14-4-2000


Ma in realtà stava per concretizzarsi la prima vera trasferta: infatti il 23 settembre del 2000 il Coro, dopo la più breve pausa estiva dalla sua nascita, doveva tenere un concerto in Basilicata, terra di origine della soprano Giulia Rizzo, presso il comune di Sant'Arcangelo, in provincia di Potenza. Il viaggio fu fatto a bordo di alcune auto personali e di un pulmino, con divertentissime soste lungo il percorso; eravamo attesi per un dovizioso pranzo, dopodiché, alle ore 19, si svolse il concerto. Grandiosa accoglienza e calore, come solo il Sud sa dare. Cena, risate, grande dormita e l'indomani, dopo una visita ai tipici calanchi, tutti in partenza per Roma.
Ma a dicembre era di nuovo atteso in Basilicata, grazie all'iniziativa della contralto Paola Tallarico, presso il comune di Lavello, per esibirsi, nell'ambito della IIIª Rassegna di concerti organizzati dall'Assessorato Locandina del Concerto a Lavello, 14-4-2000 alla cultura della provincia di Potenza, in collaborazione con l'Accademia della Musica Partenopea "Luigi Padano", presso la Chiesa di S.Antonio, per il "Natale in Musica".
Ci avviciniamo, così, ad epoche via via più recenti nel completamento di questa piccola storia del I° decennale di vita del Coro; giungono ulteriori rinforzi: Elena Gattoni, Adriana Bortoluz, Tullia Infantolino, Antonio Deriu, Giacinto Di Cola, David Perlmutter, e il 30 marzo 2001, a sostegno della Associazione pro India del Sud, A.P.I.S., il gruppo si esibisce nell' Antico Oratorio del Caravita, presso la Chiesa di S. Francesco Saverio a Roma. L' oratorio fu costruito nel 1633 dal priore Gravita, il cui nome venne popolarmente trasformato in Caravita, e rappresentò per lungo tempo un importante centro di vita spirituale; sull'altare è possibile vedere un dipinto di S. Conca raffigurante la Trinità e S. Francesco Saverio, al quale l' Oratorio è dedicato.
La stagione 2000/01 si concluse il 6 giugno, con un Concerto di nuovo nell'ambito del Festival di S. Eustachio, presso l'omonima Basilica in Campo Marzio; furono cantati brani già altrove presentati e due Inni dei Cherubini di P.I. Chajkowskij particolarmente densi e vibranti. Anche in quella circostanza fu davvero entusiasmante il riconoscimento del pubblico.

Siamo così giunti alla stagione attuale, 2001/02. Subito, il 14 ottobre, il Coro si esibisce, nell'ambito dei "Concerti di S. Lorenzo", presso l'omonima Basilica Fuori le Mura, con il patrocinio del Municipio III° e dell'Associazione culturale A.R.C.A. '85.
Con grande entusiasmo torna, grazie ai buoni auspici del tenore Giacinto Di Cola, il 5 aprile 2002, presso l'Antico Oratorio del Caravita, a presentare un programma assai bello, ancorché impegnativo: brani di Cajkowskij, Liszt, Saint-Saëns, Anniballi. Questa volta il concerto nasce per sostenere il Centro di accoglienza Astalli per rifugiati provenienti da vari paesi. Nel frattempo non poteva mancare, anche quest'anno, l'arrivo di nuovi elementi subito adottati dal Mº e dal suo gruppo: Antonella Carboni, Martina Greco, Patrizia Naso, Domenica Mannino, Marcella Meconi, Carla De Leva, Valentina Daniele.

Prove

Scrive il Maestro: " Canto corale è esplicitazione liberatoria ed esplosiva dell' enorme cumulo di rimozioni, paure inconsce, tensioni e conseguenti stati di aggressività tappati nel profondo di noi stessi.
Usare la voce in-canto nel coro equivale a togliere il turo di questo pernicioso serbatoio, lasciando straripare il flusso nocivo del "Rimosso" Alessandro Anniballi in una catarsi totale, sia fisica che spirituale. Il flusso vocale, dalla ritualità preistorica agli elaborati melismi delle civiltà storiche, è sempre stato considerato il mezzo privilegiato di comunicazione con il divino e con il soprannaturale. La Lingua dell'Assoluto. Canto. Flusso vocale è potere svuotante ed edificante al contempo. E' comprensione nel sensibile e nell'inapparente, attraverso l'intelligenza dell'emozione artistica. Purificazione ed Azione.

L'infinita serie di stati morbosi, sia sul piano spirituale-psichico che fisico vanno accumulandosi, giorno per giorno, secolo per secolo, nella grande ma disorientata anima dell'Uomo. Il miraggio di vincere questi stati e di alleviare il dolore dello spirito e del corpo solo attraverso i troppo colti rimedi scientifici è l'inganno più borioso della Cultura Occidentale. Camminare nel flusso sonoro significa concentrarsi su un atto terapeutico potentemente affettuoso. Dunque risolutivo. Canto corale è privilegiata esperienza di attenzione collettiva, di sensazione comune, di Eros e di Elevazione insieme.
Canto corale è addestramento sublime dell'Io Canto Corale è realizzazione collettiva delle più ardite architetture dell'Anima.
Canto corale è comprensione del Sé e dell'altro nell'armonia della musica.
"

[Sarà stato lucido ???]


Il Maestro !!



Valeria Dario

L'anno 2001 (era d'altra parte l'inizio del nuovo Millennio) ha portato al Coro anche 2 stupendi futuri coristi, Valeria e Dario; ce li hanno portati Lina e Guido, e Paola e Tonino.



Vogliamo infine ricordare e ringraziare gli amici del Coro Polifonico "Orazio Vecchi", che con la loro esperienza, il loro affetto, la loro capacità hanno spesso fatto da "mamma chioccia" al più inesperto gruppo "Donna Olimpia". In particolare ringraziamo Remo Marcone, Luciana Guadalupi, Laura Tomezzoli, Maria Grazia Leofreddi, Paola Di Silvestro, Aurelio Carrozzino, Daniela Zanacchi, Giampaolo Cerutti, Antonio Manzella e forse anche altri.

Ci scusiamo con quanti, o per la loro breve permanenza, o per biasimevole dimenticanza del biografo, non sono stati menzionati nella storia del Coro. Ad essi va comunque la nostra gratitudine.


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